ll migliore inizio possibile: Inter – Lecce 4-0

Non potevamo sperare in un inizio migliore: una vittoria netta per quattro reti a zero davanti ai nostri tifosi e con molti segnali positivi, per quello che riguarda le prestazioni individuali, l’impatto positivo dei nuovi e segnali confortanti sulla crescita progressiva del gioco della squadra.

La strada intrapresa dal mister Antonio Conte appare sempre di più essere quella giusta: la crescita sin dalle prime uscite amichevoli fino ad oggi è stata giustamente graduale. Anche la vittoria di ieri, comunque netta, non si può e non si deve ancora considerare come un exploit, c’è molto da lavorare infatti, ma è proprio questa crescita progressiva che ci deve far credere nella bontà del nuovo progetto tecnico.

Vale la pena di menzionare che la squadra è ancora incompleta: vedremo se sul mercato ci saranno quelle novità che tutti auspichiamo, ma a parte questo ieri ancora mancavano all’appello de Vrij e Godin. Sappiamo anche che le condizioni di Barella e Valentino Lazaro non sono ottimali e che Lautaro, Lukaku e Vecino non hanno fatto l’intera preparazione con il gruppo.

Eppure ad esempio già l’intesa tra i due attaccanti, che hanno fatto vedere cose veramente importanti, è stata molto buona, frutto del lavoro dell’allenatore ma va detto, anche delle capacità individuali di due giocatori che sembrano integrarsi alla perfezione per le loro caratteristiche: ci sono da regolare determinati meccanismi, ma questo è normale.

Tempo al tempo infatti. Quella che abbiamo visto in campo ieri a San Siro è un’Inter ancora perfettibile. In particolare si sono viste alcune sbavature nella fase difensiva (comunque la difesa era priva di due titolari su tre, contando anche la defezione all’ultimo minuto di de Vrij), ma il risultato è stato generoso e contro un avversario forse modesto, ma che comunque è venuto a Milano carico e determinato giustamente a lottare per fare punti, consapevole che ciascuno di questi per loro varrà come oro ai fini della sperata salvezza a fine campionato ed evitare il ritorno nella serie cadetta.

Ma facciamo ordine.

La formazione è quella annunciata già da giorni, salvo il cambio di Ranocchia al posto di de Vrij al centro della difesa.

Ai lati di Andrea e davanti al capitano Handanovic, ci sono D’Ambrosio e Skriniar. Candreva e Asamoah sono gli esterni; Brozo ovviamente è il pilota in cabina di regia e Vecino e Sensi sono schierati nel ruolo di mezze ali.

Davanti appunto ecco subito Lukaku accanto a Lautaro Martinez.

Il Lecce risponde con un 4231 imperniato sul fisicato centravanti ex Milan, Lapadula, e puntando sulle ripartenze nella rapidità l’estro dei suoi esterni d’attacco, Falco e La Mantia.

In difesa sinceramente non sono affatto irresistibili e le loro cose migliori si vedono quindi proprio sul piano offensivo e quando lanciano sulla corsa Falco, un vero e proprio spauracchio quando parte palla al piede, così come creano fastidi la fisicità di Lapadula e l’estro di La Mantia, che ogni volta che può, calcia direttamente in porta.

Il nostro impatto sulla gara è molto positivo, le dichiarazioni e la carica dell’allenatore che a fine partita ha premiato l’atteggiamento dei ragazzi sono giustificati: il mister ha effettivamente lamentato solo un certo appannamento alla fine del primo tempo, che c’è stato, dopo che la squadra era andata sopra col risultato di due a zero.

Ma da subito si è vista in campo una bella Inter e che soprattutto nella fase offensiva, fa vedere in maniera pregnante la mano del nuovo allenatore.

Tra i nuovi subito in evidenza Stefano Sensi che conferma tutto quanto di buono ci ha già fatto vedere nel corso del precampionato.

Si alternano nella prima fase conclusioni a porta da una parte e dall’altra. Per noi ci prova proprio Sensi da fuori, poi Lautaro di testa sugli sviluppi di un corner; dall’altra parte risponde La Mantia (ancora di testa). Poi l’unica occasione in cui la squadra di Liverani è veramente pericolosa: una ripartenza di Falco, che spacca il campo, dà palla a Lapadula al limite dell’area, quando Handanovic in maniera forse avventata, eppure decisiva, sottrae il pallone tra i piedi dell’attaccante, che però recupera palla e prova poi a calciare in porta, ma Skriniar salva.

Subito dopo andiamo ancora vicini al goal con un altro colpo di testa di Lautaro che schiaccia male su cross di un ottimo Candreva, poi il Lecce calcia in porta con Tachtsidis, ma Handanovic blocca senza difficoltà.

Al ventesimo minuto, la svolta: in tre minuti facciamo due goal e mettiamo letteralmente alle corde l’avversario.

Al 21′ Candreva ai limiti dell’area di rigore vede Asamoah che si inserisce dall’altra parte, il ghanese di prima serve Brozovic che da fuori area calcia in porta in maniera perfetta e buca Gabriel: uno a zero.

Tre minuti dopo è invece la volta di Stefano Sensi che palla al piede si inserisce in area e dopo aver saltato un avversario, con una finta si libera al tiro e batte il portiere leccese.

La partita non si chiude qui, sebbene il Lecce non rivelerà avere la forza necessaria a invertire l’inerzia del match, che però ha ancora altro da dire.

Il nostro trend è ancora positivo, perché, alla mezz’ora, prima Brozovic con una spettacolare girata in acrobazia e poi un diagonale di Asamoah, ci portano prossimi a arrotondare il risultato sul tre a zero.

Dopodiché subiamo in effetti il ritorno del Lecce, i cui tentativi si rivelano velleitari, ma ha ragione Conte a reclamare maggiore concentrazione da parte dei nostri ragazzi.

Va comunque detto che qualche annotazione negativa da fare sulla fase difensiva probabilmente c’è.

Certo, mancavano due titolari su tre, ma qualche aggiustamento va fatto. In particolare forse si sente ancora un certo ritardo da parte di Milan Skriniar, che si esprime su livelli normali (quindi al di sotto della sufficienza per il suo standard), oltre qualche errore di posizionamento di Ranocchia, quando esce per fare alzare la “linea”.

Piace poco anche una certa insistenza nel tenere la palla in fase di disimpegno, errore che ci si porta dietro dalla scorsa stagione, e che in un paio di occasioni crea pericoli che pensano abbiano infastidito non poco il nostro allenatore.

Nel secondo tempo sale in cattedra Lukaku.

Dopo una conclusione di Sensi che si spegne a lato, il belga prima prova a colpire di testa su cross di Candreva, poi appena si aprono gli spazi per attaccare la profondità, ci mostra tutta la sua forza e quelle che sono le sue caratteristiche.

Quando parte in progressione appare infermabile.

Al 55′ porta va via sulla destra in una maniera spettacolare, poi prova a servire l’accorrente Lautaro in mezzo, ma la palla è troppo forte e l’argentino non ci arriva.

Cinque minuti dopo segna il suo primo goal in nerazzurro: Lautaro calcia in porta, Gabriel non trattiene e Lukaku va sul pallone e ribatte a rete e fa tre a zero e chiude la gara.

Al 67′ da segnalare una spettacolare giocata di Lautaro Martinez, che da fuori trova la posizione per calciare in porta e fa partire un vero missile che finisce di poco alto sulla traversa.

Un minuto dopo ancora una progressione di Lukaku per le linee centrali del campo: il belga arriva al limite dell’area, vede Lautaro che taglia la difesa da lato a lato e lo serve, ma l’argentino calcia malamente in porta.

Nel frattempo Conte opera dei cambi, anche perché a centrocampo siamo a corto di fiato e prima sostituisce Vecino con Barella e poi Sensi (che peraltro ha un problema all’adduttore) con Gagliardini.

Dopo l’espulsione di Farias, che lascia il Lecce indietro, entra anche Politano per Lautaro Martinez e gli basta un minuto per trovare la via del goal con un sinistro da fuori area, che però viene annullato per la posizione irregolare di Lukaku, che si trovava in fuorigioco e sulla traiettoria del tiro.

Penso che ci sia nulla da eccepire sulla decisione dell’arbitro purtroppo.

Ma il risultato finale sarà comunque 4-0 perché a cinque minuti dalla fine arrotonda Antonio Candreva, che esalta la sua prestazione con un goal spettacolare con una conclusione da fuori delle sue (non a caso ha fatto quasi sessanta goal in Serie A) direttamente sotto l’incrocio dei pali.

È stata una festa, non si può negare che non si poteva sperare in un risultato migliore al debutto stagionale davanti ai nostri tifosi e il risultato lascia ben sperare per quelle che sono le nostre ambizioni stagionali anche se è giusto mantenere i piedi per terra e non lasciarsi incantare dai titoloni dei giornali.

Non ci sono dubbi che abbiamo già visto qualche cosa di diverso rispetto alla scorsa stagione e questo non solo per il numero dei goal segnati.

Le difficoltà in casa contro le piccole erano diventate oramai un “classico” e anche per come queste si chiudevano dentro l’area di rigore, strozzando così la nostra manovra d’attacco spesso monotematica e incentrata in buona sostanza sulla accoppiata Perisic (a proposito, ieri era in tribuna e festeggiava con grande entusiasmo il nostro successo, a lui va un doveroso ringraziamento per quanto fatto in questi anni) e Icardi.

Il gioco di Conte sembra essere molto più efficace per scardinare le difese avversarie. Certo, è una questione di uomini (Lautaro e Lukaku non sono Icardi e Perisic, hanno caratteristiche completamente diverse) ma anche di sistema di gioco.

Il ruolo degli esterni è determinante, entrambi hanno fatto molto bene, ma il fatto che tutti i goal siano arrivati su conclusioni da fuori, dimostra come sia anche la “tattica” ad aver determinato situazioni di questo tipo, perché che Brozo oppure Candreva avessero un buon tiro da fuori era noto, il punto stava nel dare loro la possibilità di trovare gli giusti spazi.

Poi nel secondo tempo quando si sono aperti gli spazi abbiamo dimostrato grandissima forza nelle ripartenze con Lukaku che appare il giocatore ideale in queste situazioni di gioco e con Lautaro Martinez che è la sua spalla ideale per il suo modo di sapersi andare a ritagliare gli spazi e giocare di sponda con i compagni.

Tutto molto bene quindi, ma domenica prossima andiamo a Cagliari e sarà un nuovo test molto importante, perché a parte che sarà la prima uscita fuori casa, affronteremo un avversario sicuramente più abituato alla massima serie e qui vedremo se il gioco visto contro il Lecce si rivelerà altrettanto efficace.

Per una volta non dico niente sul mercato: vediamo che cosa succederà questa settimana, ma dico che il buon lavoro dell’allenatore va “premiato” dandogli quello che gli può servire per aggiungere qualcosa in più a una squadra che è già robusta, ma è migliorabile e davanti soprattutto ha bisogno di almeno un altro giocatore.

Le prestazioni individuali

1. Handanovic (c). La discrimine su cui valutare la sua prestazione sta nell’uscita fatta su Lapadula e che è effettivamente rocambolesca, ma forse decisiva. La mia idea è che abbia notato una certa disattenzione sul piano difensivo fino a quel momento e nell’azione del caso nello specifico, in pratica non si è fidato dei compagni di squadra e ha fatto un gesto anche per dare loro una scossa. È stata una mossa avventata, non ci sono dubbi, ma premio il coraggio per questa volta, consapevole che non è certo questo modo di agire una prassi per un portiere affidabile e che non tende alla spettacolarizzazione come Handa. Per il resto bene anche sulle uscite alte. 6.5

33. D’Ambrosio. Il migliore dei tre di difesa. È quello nelle condizioni migliori sul piano fisico ed è subito a suo agio nella posizione di “terzino”, che peraltro ha già occupato in carriera (l’anno scorso ricordiamoci che ha fatto anche il centrale nella difesa a quattro in alcune occasioni). È una sicurezza e giocherà tantissimo anche con Conte. 6.5

13. Ranocchia. Come sempre volenteroso, dà il massimo contro un avversario fisicato come Lapadula, cui alla lunga prende le distanze. Qualche incertezza nella prima fase della partita riguarda non solo lui nello specifico, ma un po’ tutta la squadra che si fa trovare scoperta in un paio di occasioni. Strappa comunque la sufficienza. Subito titolare all’esordio, non penso che se lo sarebbe mai immaginato. 6

37. Skriniar. Ho già detto che ha giocato una partita “normale”, che significa che non è al massimo. Giocare in quella posizione forse non lo aiuta. Sono sicuro tuttavia che alla lunga riuscirà a trovare le giuste misure, perché è un grande campione. In ogni caso per ora la squadra non risente di questo problema. 6

87. Candreva. Tra i migliori in campo. Ancora alla vigilia del match litigavo sul web con chi continua a denigrare questo giocatore che ha fatto una carriera importante e si è imposto da anni come uno dei migliori esterni del nostro campionato e che con la nazionale italiana (pure sotto la guida proprio di Antonio Conte) ha giocato più di 50 partite. Non è un’ala d’attacco e in un ruolo più adatto alle sue caratteristiche, appare rivitalizzato dalla cura-Conte. Bene in entrambe le fasi, partita all’altezza delle sue miglori prestazioni e coronata da un bellissimo goal con una conclusione da fuori. Merita un voto molto per la forza e la determinazione (oltre l’impegno, che non è mai mancato) con cui si è ripresentato a San Siro. 8

8. Vecino. Mi sembra ancora “pesante” e lontano dalla condizione migliore. In ogni caso è un giocatore che è poco appariscente, salvo quando ti va a segnare quelle reti decisive, ma che svolge sempre un lavoro importante per gli equilibri della squadra. Da rivedere. 6

23. Barella (dal 68′). Non ha molte occasioni per mettersi in mostra, ma quando prende palla, si becca subito dei calcioni dagli avversari, da cui si libera mostrando una agilità e una freschezza atletica che fanno ben sperare sulla sua condizione. 6

77. Brozovic. Il migliore in campo e elemento imprescindibile di questa Inter, così come di quella di Luciano Spalletti. Benedetto Lucianone che ha saputo veramente “scoprire” questo giocatore e valorizzarlo per quelle che sono le sue reali capacità. Raggiunta la maturità calcistica, Brozo è oggi uno dei migliori nel suo ruolo. Quando comincia a girare, non ce n’è più per nessuno. Sblocca il risultato con una conclusione da fuori, si fa sentire sia in fase offensiva, appoggiando sovente l’azione d’attacco fino ai limiti dell’area di rigore, che quando si tratta di contenere e stare più bassi come nel secondo tempo. Fondamentale. 7.5

12. Sensi. Sulla scia di quanto di buono visto durante il precampionato, si presenta davanti ai tifosi con una prestazione sopra le righe e impreziosita da un goal da autentico funambolo. Chiaramente è molto di più che questo, giocatore che sa stare in campo e interpretrare il ruolo di centrocampista in maniera intelligente e accorta in entrambe le fasi. Per quanto sia principalmente un tipico centrocampista dai piedi buoni (eccome) non disdegna la lotta. Sa fare più o meno tutto. Mi piaceva sin da quando si cominciò a parlare di lui ai tempi del Cesena (ricorderete che Roberto Mancini, allora nostro allenatore, andò a visionarlo), ma non potevo sinceramente immaginare un impatto così positivo. Cala nella ripresa, ma ci può stare e in campo c’era bisogno di nuove energie. 7+

5. Gagliardini (dal 72′). Anche lui ha poche opportunità per farsi vedere. Rimando ogni giudizio a altre occasioni. sv

18. Asamoah. Chiaramente maggiormente a suo agio in un ruolo che meglio si adatta alle sue caratteristiche (del resto lui nasce proprio come centrocampista) e con un sistema di gioco e un allenatore che conosce benissimo. Il suo valore aggiunto sta qui perché le sue caratteristiche e la sua bravura la conoscevamo già. Vediamo quanto riuscirà a dare in più rispetto all’anno scorso. Molto bene comunque. 6.5

10. Lautaro Martinez. A me è piaciuto molto. Chiaramente l’attenzione è tutta su Lukaku e parlare continuamente di calciomercato, ha fatto dimenticare molti del grande valore di questo giovane attaccante argentino. Dopo una stagione di ambientamento nel nostro calcio, appare essere un giocatore vero e ha adesso bisogno di tempo per capire Conte e trovare l’intesa con Lukaku. Dopo i primi goal non si fermerà più. 6.5

16. Politano (dal 78′). Entra e fa subito goal, ma gli viene annullato per la posizione di fuorigioco di Lukaku. Appare comunque molto vivace e in ottime condizioni. Non è chiaro se Conte pensa sia una alternativa valida (non per la bravura, che non si discute, ma per le caratteristiche) come seconda punta, ma la sensazione è che alla fine sia destinato a restare, entrando a partita in corso può fare male. 6

9. Lukaku. Non è al top, ma penso che abbia già fatto vedere quelle che sono le sue caratteristiche e di possedere qualità importanti che vanno ben oltre quella che è la sua evidente prestanza fisica. Non è affatto un tipico centravanti d’area di rigore, ma un giocatore che si muove molto e che sa andare a trovare gli spazi e con il movimento crearli per i compagni. Secondo tempo spettacolare. Bagna il debutto con un goal e si inchina davanti ai tifosi, ricevendo i giusti applausi. 7

All. Conte. Ho già detto ampiamente delle cose positive e negative che si sono viste nel corso della partita. Sono sicuro che alcune cose in particolare nel primo tempo non gli siano piaciute, sia nella prima fase, quando dietro siamo apparsi poco decisi, sia per quel rallentare dopo il 2-0. Non poteva chiedere di più tuttavia e non gli si poteva assolutamente chiedere di più all’esordio. Avanti così. 7

Emiliano D’Aniello

Foto: l’inchino di Romelu Lukaku al pubblico di San Siro. Non poteva presentarsi in maniera migliore il centravanti belga davanti ai suoi nuovi tifosi. Prestazione convincente, coronata dal suo primo goal in nerazzurro, quello del 3-0.

59 pensieri riguardo “ll migliore inizio possibile: Inter – Lecce 4-0

  1. Non so da quanti anni non segnavamo tre gol da fuori area (Sensi appena dentro, in realtà) e non saprei dire se nell’ultimo anno e mezzo c’è stata una partita ben giocata dall’Inter senza Brozovic protagonista.

    Spero che Skriniar trovi presto confidenza nel nuovo ruolo, dove spesso verrà puntato non da centravanti ma da esterni offensivi, tra l’altro spesso già in velocità: è vero che si trova sul centro-sinistra, ma l’ala destra avversaria spesso sarà portata proprio a convergere verso il destro del nostro difensore. Quindi potrei pensare che la problematica maggiore verrà data dal ruolo e dalla tipologia di avversario, più che dallo stare a sinistra e non a destra.

    Spero poi che che le due coppie di esterni godranno di ottima saluta per tutta la stagione. Mancando ancora qualità tecnica eccezionale nella zona centrale, i cambi di gioco con cui trovare Asamoah e Candreva sono fondamentali.

    Peccato non aver preso Dzeko. Lautaro e Sanchez comunque sanno venire molto bene incontro e nonostante la stazza sanno stoppare e proteggere palla spalle alla porta. Poi manderanno in profondità Lukaku. Praticamente la prima e seconda punte invertono caratteristiche fisiche…

    Un saluto a tutti sul nuovo spazio.

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  2. Però direi già meglio dell’anno scorso… farei un bilancio sulle nostre possibilità a fine mercato, magari sbaglio, ma sento che succederà ancora qualcosa… Pensate che tra noi e il Borussia passi molta differenza comunque? Sicuramente hanno molta più esperienza.

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  3. Molta più fiducia dell’anno scorso. Si inizia in casa con lo Slavia e si finisce sempre in casa con il Barca che magari è già qualificato… incrociamo le dita.

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  4. Sono molto curioso di vedere come riuscirà a trovare gli equilibri il Barcellona, con neymar.
    Avrei preferito incontrarlo alla prima. Sono comunque convinto che faremo loro male.
    Invece il dortmund è proprio una brutta bestia.

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  5. Nainggolan: “Icardi? Non è un cattivo ragazzo. Però la moglie ha fatto quelle dichiarazioni e non tutti perdonano”.

    Strano… Lo dico da mesi e mesi… Ma ancora qualcuno non ci credeva.

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    1. nainggo scrive questo, altri scrivono altro. IDal punto di vista delle mie modeste capacità razionali, questa spiegazione, come unica spiegazione, mi suscita un’ilarità irrefrenabile. Anche perché mi risultano ben altre vicende. Poi magari non sono vere eh…ma certo sono più plausibili. Per me, non pretendon lo siano per altri

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  6. O. T. : e a pochi mesi dalla terrificante finale, altro supercladico in Libertad ores. Grande invidia per DeRossi.
    Sta vivendo esperienze uniche.

    Cosa ne penserà il Pizzi?

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  7. Buonasera, scusatemi se sono OT; volevo chiedere a Luciano se ci sono acquisti per l’under 15 (classe 2005). Ho letto che la Juve sta comprando il meglio che c’è sul mercato.

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  8. Eh, Bourbon, intanto qui chi partla delle nostre giovanili non è mai OT. Poi anch’io ho saputo che la juve ha preso alcuni 2005 davevro di prima fascia. Non so se per i nostri ci siano altri arrivi oltre a quelli che hanno giocato a Mosca. Il più importante, in teoria dovrebbe essere Dip, che come ho capito vedendolo giocare non è il nostro…2007, ma un nuovo arrivo mi pare dalla Romagna. Si tratta secondo me di un giocatore che AL MOMENTO ci può far svoltare contro le medio piccole, ma deve crescere molto per essere determinate ccon le più forti. Almeno da quanto ho visto int v

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  9. Al mamma Cairo, per squadre primavera, la juve ha battuto il toro pai calci di rigor (0-0 i tempi regolamentari). Tra poco Inter Milan

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  10. INTER:

    Pozzer,
    Ntube, Youte, Pirola
    Persyn Agoumé Schirò Colombini,
    Oristanio
    Vergani Fonseca

    A disp. Tononi, Moretti, Vaghi, Gianelli, Burgio, Attys, Boscolo, Sami, Squizzato, Vezzoni, Mulattieri, Sakho.

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  11. Beh, con la causa contro l’inter… Ora sul carro anti Icardi siamo veramente stretti.
    Le convinzioni di interismo da parte di Luciano del calciatore argentino sono andate a farsi benedire.
    Ora in molti comprendono il suo egoismo.
    Di certo potrei togliermi centinaia di sassolini…
    Ma mi basta aver l’evidenza che avevo totalmente ragione. In tanti qui credono di avere il sapere, ma la realtà dei fatti poi… Dimostra altro. E stranamente, molto spesso, si cerca di dileggiare o irridere con iperboli chi in realtà racconta la realtà e comprende meglio.
    Mi si chiede umiltà, ma forse l’umiltà dovrebbe esser di chi non capisce, non di chi ha coscienza delle proprie capacità.

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    1. Non ne azzecchi una: fai solo polemiche campate in aria e poi ti dai ragione da solo. Per esempio a me se Icardi è interista o tiene per la Spal non importa assolutamente nulla. mai sostenuto cose di questo genere perché a me non importa nulla del presunto interismo di tizio o di caio. Ho persio scritto sul blog una favola in cui raccontavo una storiella similvera…
      So che tutti i giocatori fanno il loro interesse. Giustamente. Poi, come posso sbagliare io nel perseguire quelli che credo essere i miei interessi, può sbagliare anche un giocatore. ma la scelta compete a lui. A me interessa che in campo si comporti da professionista. Tutto il mondo può odiare icardi per motivi extra rettangolo verde, ma nessuno può negare che 125 gol in nerazzurro, in 5 stagioni e a soli 26 anni sia un record storico e probabilmente imbattibile per molti anni.
      Stessa cosa con la storia di Miranda. Non dubito del fatto che tu sia un osservatore più competente e miglior conoscitore delle cartelle cliniche di Miranda rispetto a tutto il nostro settore tecnico e al settore medico. Loro ignorano sicuramente che De Vrji e Godin hanno spesso degli infortuni. Potresti dar loro il tuo numero di telefono, così ti chiederebbero informazioni.
      ma…e se fosse che ritengono D’Ambro Rano Bastoni MIGLIORI di Miranda come possibili sostituti della terna titolare? magari anche senza il tuo consenso.
      Umiltà e presunzione sono questioni di cultura. A Milano c’è un detto: chi si loda si imbroda.
      Tu vai giustamente fiero della tua presunzione, io resto fiero della mia umiltà

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      1. La tua umiltà… Di finto modesto… Ma spesso despota del Blog.
        Ti lascio al tuo presunto sapere. La realtà è che ogni mia teoria e’ nel tempo stata confermata… le tue, spesso e volentieri, no.
        Continua a difendere icardi o dalbert o ranocchia, difendendo la mediocrità, solo perché “un professionista ha ragione” o perché nel calcio “conta il gol”.
        Ma capisco che chi per anni ha avuto dei principi diventi restio al cambiamento. Ma il cambiamento è sviluppo, e ricerca del miglioramento, e per fare ciò ci vogliono menti più elastiche e con una vision futuribile.
        O si può rimanere legati a vecchi pensieri… Come il calcio italiano, che per anni non si è evoluto e da migliore del mondo… Ora… È rimasto indietro.

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  12. Sicuramente é ormai acclarato il comportamento per nulla professionale dell’argentino, la tempistica della denuncia (a 3 giorni dalla fine del mercato) dimostra evidentemente il tentativo di accasarsi da quelli li in base ad accordi precedenti. Ha condizionato una stagione e un mercato intero, merita ampiamente 2 anni di tribuna

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  13. Io non credo di sapere nulla, comunque. Parafrasando un poeta posso dire “non sono sicuro neppure di essere al mondo” Per questo non ‘derido’ le idee altrui, semmai cerco di mostrare il lato comico della presunzione, della sicumera e dell’arroganza. Ecco, forse l’unica cosa di cui sono sicuro è questa: la presunzione e l’arroganza sono nemiche della ragione e della verità. Salvini purtroppo rappresenta al meglio questo paese ed è giusto che abbia tantissimo consenso

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  14. Sergio: solo una piccola precisazione dubitativa: da qualche parte ho letto che la denuncia è vecchia di almeno una settimana e che all’Inter ne erano informati da tempo. Altri sostengono addirittura che non avrà corso e che sono schermaglie di fine mercato perché le parti intendono posizionarsi al meglio in vista della stretta finale. naturalmente non so se sia vero.
    Però credo di sapere una cosa: interista totale come sono, se fossi nella sua posizione e fossi convinto di avere ragione, farei anch’io quello che mi suggerisce il mio avvocato. A me non potrebbe capitare solo perché cerco sempre di provare a capire anche le ragioni degli altri. Per questo non odio Icardi, come a suo tempo non ho odiato Ronaldo che se n’è andato dopo tutto quello che MM aveva fatto per lui

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    1. Probabilmente è più che ragionevole il tuo commento. Solo che la tempistica della notifica mi sembra “particolare” dopo mesi di schermaglie…poi certamente può essere utile a terzi decidere quando far uscire una notizia….aspettiamo

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  15. La mossa di Icardi è ampiamente prevedibile e per certi versi giustificabile.
    Io al posto suo me ne sarei andato perché non avrei retto il clima che si è creato, ma lui pare convinto di aver subito una ingiustizia (e, secondo me, il modo in cui è stata gestita la questione fascia lo scorso anno danno buoni motivi per stare con lui) e di poter riconquistare maglia e amore.
    Anche perché tecnicamente, è la migliore prima punta in rosa.

    Io non riesco a dargli contro, pur riconoscendo che anche lui di errori ne ha commessi moltissimi

    Quello che non ho mai condiviso, per formazione culturale, é che Spalletti e la società abbiano posto la questione come “prova di forza”, quando invece la mediazione e il riconoscimento reciproco credo siano sempre il modo migliore per gestire i rapporti tra le persone.
    Ora è veramente tutto complicato e spiacevole.
    In questo non riconosco nulla della mia Inter.

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  16. Condivido il senso del tuo intervento anche se penso che Icardi abbia più trsponsabilità dell’Inter nella gestione della controversia.
    Ma vorrei chiudere (da parte mia) la polemica parafrasando un famoso filosofo: dubito, ergo cogito

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  17. Salcedo al Verona….. non ci voleva ….. spero che la società ha le idee chiare su come allestire il reparto avanzato della Primavera.

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  18. Sono vecchio, sclerotico e fuori dal tempo attuale. lascio volentieri il passo ai giovani rampanti, sicuri di sé la cui arroganza e presunzione è inversamente propozionale alle conoscenze. A quelli che sarebbero… il papa se non fosse che il criterio selettivo è autoreferenziale. Io amo discutere solo con chi riconosce il principio della competenza, con chi non ha certezze ma opinioni. Tutte le opinioni sono interessanti, per me, purché espresse come opinioni e non come verità. Purtroppo è vero che sono vecchio, non solo anagraficamente. Se la maggioranza la pensasse come me sulla competenza, il dubbio, l’equilibrio, la misura, Salvini non prenderebbe neppure un voto. invece è un idolo, soprattutto dei giovani.
    Lascio un messaggio, a chi lo vuol raccogliere: dubitate di quelli che si danno ragione da soli

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  19. Premesso che su questo blog d’ora in poi mi occuperò solo di settore giovanile, lasciando doverosamente il compito di intrattenere gli amici sulla prima squadra a chi, essendo più giovane, è anche più agile mentalmente, più aperto all’innovazione, più competente (anche dei nostri allenatori e dirigenti tecnici).
    Spero che la mia ottusa senilità non mi impedisca di continuare a dare qualche informazione utile o parere sui nostri giovani
    Liu, si ho visto la partita inaugurale (per noi) dello scrirea e in precedenza ho visto anche la semifinale del memorial Casiraghi (U17), mentre oggi ho visto il primo tempo della finale.

    E’ noto che io sono un aziendalista, do sempre ragione a dirigenti e tecnici con la “scusa” che en sanno più di me.
    ma, da aziendalista, non posso esimermi dall’esprimere le mie preoccupazioni sulla prossima ananta del nostro settore. Il che naturalmente non significa che se i avessero…ascoltato, avrei fatto meglio, per carità…

    Dunque in generale i risultati sono stai altalenanti con prevalenza degli elementi poco rassicuranti

    L’impressione (spero tanto che sia sbagliata, il lavoro può stravolgere gli indizi di inizio stagione) è che non abbiamo nessuna squadra quesìanno in grado di staccarsi nettamente dalle rivali.

    Faremo fatica, temo, in tutte le competizioni. Lo so che i risultati estivi non cotano, tuttavia siamo stati content delle buone prestazioni in precampionato della prima squadra e anche di qualche buon risultato delle giovanili.

    Però, ad esempio, la Primavera è arrivata quarta al mamma Cairo, preceduta non solo dalla juve, ma anche da una squadra che disputa il campionato B (il Milan) e dal Torino.

    L’Under 18 vista ad Agrate nella Coppa Brianza non ha certo entusiasmato.

    L’U17 vista ieri e oggi non è neppure una pallida copia di quella splendida osservata lo scorso anno

    L’U 16 viene da una stagione molto negativa (per la prima volta da molti anni non ci siamo qualificati neppure per le gare di ammissione alla final four) e non è stata rafforzata in modo significativo. Almeno, così sembra.

    L’U15 ha fatto benino fino ad ora, ma ha evidenziato il fatto che alcuni dei più tecnici non sono cresciuti atleticamente e alcuni dei più fisicati non hanno fatto (sembra, parlo sempre di segnali labili) il salto che tecnicamente era auspicabile

    Della partita di ieri sera allo Scirea parlerò tra poco, ma anticipo il sospetto che quanto meno ci sia molto lacìvoro da svolgere.

    Persino l’U14 ha perso di brutto dal Milan, che di solito battevamo allegramente.

    nessun dramma, ma ripeto, qualche preoccupazione mi sembra legttiima.

    Non critico le scelte societarie delle quali non conosco la ratio, ma da tifoso che gioisce quando vede le sue squadre far bene (anche i pulcini) mi sembra che due siano le situazioni che determinano questo leggero impasse (se davvero si rivelerà tale)

    Anzitutto la scelta di cedere i giocatori più forti che da fuori quota (quest’anno possono essere 5) potevano trascinare i compagni più giovani, renderli più sicuri, agevolarne la maturazione.
    Il discorso riguarda soprattutto l’attacco, dove sono stati ceduti Colidio, Salcedo (addirttura in età regolare) Merola.

    E’ stato tenuto come fuori quota solo Mulattieri, che a me sembra il meno importante (al momento) rispetto agli altri tre.

    In mezzo sono stati ceduti Roric e Pompetti, in fascia Corrado, mentre è rimasto Schirò

    E’ vero che in difesa e in mezzo sono arrivati rinforzi di qualità Kinkoue, Agoumé forse Lindqvist (se verrà promosso) ma si tratta sempre di 2002 e la differenza rispetto a potenziali 2000 non può non farsi sentire.

    Se guardiamo la formazione base comunque pur con una squadra molto giovane non siamo messi malissimo. ma il fatto è che con pochi fuori quoot e con i 2001 tradizionalmente non fortissimi per numero e qualità, devono salire, da titolario a completare la rosa, tantissimi 2002, mentre quello ritnuto al momento più pronto (Seba) rischia di diventare un crpo estraneo anche se il ragazzo ha una garra che esprimerà pienamente anche con compagni con i quali non si allena abitualmente, quando e se verrà chiamato.

    Questo fatto indebolisce in modo rilevante l’Under 18 e, a scendere, le categorie inferiori

    L’Under 17 lo scorso anno, pur con lungodegenti importantissimi, ha dominato il campionato.
    Quest’anno l’Atalanta vista alla Coppa Brianza, ci ha surclassato. E per limitare i danni abbiamo dovut far ricorso a due 2003: Cepele e Gnontò. E un paio d’altri si aggiungeranno di certo a lavori in corso.

    Naturalmente gli U16 dello scorso anno (attuali U17) non possono non risentirne.

    Questo ‘scorrimento’ è secondo me una delle due cause dei problemi che al momento (sempre a mio paerere) si avvertono. Può essere che alla società importi più la crescita preoce di qualche giovane che la collezione di titoli, ma io dubito di questo: all’Inter (giovanile) le sconfitte, per fortuna non sono ben tollerate.

    ma lo scorrimento stesso può essere conseguenza dell’altra causa: la riduzione degli investimenti molto onerosi su giocatori precocemente importanti.

    Ci sono indubbbiamete diverse squadre (dalla juve alla Lazio, all’atalanta e probabilmente anche al Milan e ad altre di cui non so molto) che hanno investito più di noi.

    Dico la mia opione di tifoso: ho sperato le alcune frasi dei nostri dirigenti (puntiamo sulla crescita dei nostri, dei giocatori locali) fossero semplici esternazioni di circostanza.
    Se non fosse così, un semplice calcolo aritmetico mostrerebbe l’aspetto discutibile di questa scelta: se (i nunero sono messi a caso, conta il ragionamento) nell’anno x in Lombardia ci sono 30 giovani che possono giocare in giovanili professionistiche, questi andranno divisi tra Inter, Milan Atalanta, e perino altre società come sassuolo o Torino che vengono a pescare qui.

    In italia invece ce ne saranno 600 più o meno (30 per 20 regioni) e le prime scelte le faranno le squadre di maggior prestigio e forza finanziaria. Che sono sempre poche.
    I numeri poi si moltiplicano all’infinito se guardiamo all’Europa (16 anni) e al mondo (18 anni).
    Potrei dilungarmi sui salti di qualità fatti con grandi arrivi dai giovanissimi (per es. tra i ’91 Obi, Santon, Destro, e qualche altro; oppure nei ’99 con Pinamonti nei giovanissimi e poi Zinho e Emmers negli allievi: giocatori che hanno rivoluzionato le squadre di destinazione).

    Ma il discorso, non so se condivisibile, ma mi sembra abbastanza chiaro,

    Dal mio punto di vista sempre di tifoso, solo di fronte a evdenti eccezioni è utile bruciare i tempi della crescita di un giovane. nella maggiro parte dei casi a me sembra più utile rispettarne la natural evoluzione.

    continua

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    1. Condivido in pieno . Anch’io ho visto il Scirea e la finale di oggi , al computer come ti ho accennato ieri. Quest’anno con le giovanili faremo una faticaccia a meno di miracoli.

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  20. Faticaccia mi sembra eccessivo, diciamo che con due semplici mosse mi sarei sentito molto più tranquillo:
    conferma di Roric e uno tra Colidio e Salcedo, acquisto di un centrocampista alla Karamoko. La mancata conferma di un paio di fuoriquota ci priva a mio avviso di un po’ di esperienza e qualità, senza contare che a ottobre i 2002 saranno coinvolti nel mondiale, aspetto non da poco, soprattutto se contiamo che Roma e Atalanta hanno confermato 6-7 2000…
    L’under 18 potrebbe risentirne ma fino a un certo punto: tenete presente che la rosa è abbondante e il campionato sarà di sole 18 partite, con la collaborazione tra categoria si possono mantenere Under 19, under 18 e under 17 competitive. Ripeto: la cosa che mi preoccupa maggiormente è l’attacco dell’Under 19 che non mi sembra al livello di altre squadre, Esposito permettendo

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  21. Iniziamo da Inter – Msk Zilina Under 17 di ieri mattina

    Chivu schiera:

    Rovida
    Zanotti Oppizzi Fontanarosa Peruchetti
    Casadei De Milato Fabbian
    Ballabio
    Cappadonna Magazzù.

    (Magri, Monti, Lonati, Pozzi, Peruchetti R Branzini Radaelli Pezzini Peschetola

    Dopo pochi minuti si infortuna Magazzù sostituito da Pezzini, che dopo pochi altri minuti si infortuna e viene sostituito da Peschetola

    Primo tempo dominato dai nostri, che giocano abbastanza bene ma sprecano diverse palle gol.
    All’inizio della ripresa Fabbian concretizza il vantaggio realizzando su rigore. Poco dopo è una splendida conclusione di Peschetola, dopo azione personale a suggellare il raddoppio.

    La partita sembra chiusa, ma inaspettatamente si evidenziano le lacune della difesa interista (complici per la verità anche alcuni cambi) e in pochi minuti gli Slovacchi si portano in parità.
    E’ Cappadonna a riportarci in vantaggio, ma ancora una volta la debolezza del sistema difensivo si palesa. Rigore per lo Zilina, che fortunatamente viene calciato alto.
    Andiamo in finale, ma la sensazione è che l’avversario non sia proprio irresistibile e quindi il nostro sistema difensivo appare davvero preoccupante.

    Due i nuovi: Fontanarosa, che si è disimpegnato da centrale mostrando buone qualità e Oppizzi, tornato dalla cremonese, centrale pure lui, che mi è parso in grave difficoltà nei disimpegni

    Ottima la prestazione di Zanotti, buoni Casadei, Fabbian e Peschetola, mentre De Milato e Ballabio (sempre positivi comunque) non hanno ancora acquisito il peso atletico necessario per mostrare fino in fondo le loro qualità

    continua

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  22. Mi sono confuso (eh, l’età, ha ragione chi mi critica) il rigore delnpossibile 3-3 è stato sbagliato dalla Pro Sesto nella partita serale e non dallo Zilina

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  23. Miranda è un calciatore forte ed è oggettivo. È oggettivo che de Vrij anni fa ha avuto un brutto infortunio, così come è oggettivo che Godin l’anno scorso ha saltato qualche partita (ma neanche troppe) e che anche Bastoni ha avuto problemi in passato. Ci sarebbero altre cose da analizzare: ad esempio che Miranda, un anno fa prendeva 3.5 mln, contro i 2.4 di Ranocchia, gli 1.7 mln di D’Ambrosio (che avrà rinnovato ma immagino non alle cifre del brasiliano) e gli ancor meno mln di Bastoni. Quali squadre in Europa hanno un quarto o quinto centrale che prende 3.5? È questione di freddi numeri ma anche di composizione di gruppo. Solo la Juve può permettersi una rosa “a rischio 0”.
    Bastoni è l’unico mancino, D’Ambrosio l’unico terzino che può fare il terzo dei tre, Ranocchia ha la stima dell’allenatore e prende pochissimo (e non avresti guadagnato nulla vedendolo). Ora ci si dimentica che Miranda è stato uno dei rappresentanti di quel gruppo che quando le cose non andavano, mollava, rilasciando ad esempio certe dichiarazioni quando fu scaricato De Boer. Di quel gruppo sono rimasti praticamente solo Handanovic, D’Ambrosio e Brozovic.
    Presunzione e arroganza incredibili, mi pare che a molti sia passata la voglia di commentare, non cambiando le cose. Non commentavo da maggio, torno a leggere ma ancora si commenta con “avevo ragione”… ma manco all’asilo. Non ci si rende nemmeno conto del “peso” di ciò che si dice e di quanto sia poco gradito. Autoreferenzialità a 360%. Buon proseguimento…

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  24. Torno Scirea Under 15: Inter Pro Sesto 3-2

    Sembra la ripetizione di Inter Zilina, con i nostri che scappano, la Pro sesto che li raggiunge e poi il sospirato vantaggio finale con vittoria messa a rischio (qui si, non nella precedente partita da me vista) da un rigore subito, fortunatamente calciato alto.Questa sera contro il Novara (che ha battuto la Pro sesto 1-0) ci giochiamo la qualificazione. Purtroppo per la concomitanza di cagliari inter non potrò essere alla stadio Scirea.

    Si deve premettere che questo torneo ha perso molto prestigio da quando non vi partecipano più (per motivi finanziari) squadra straniere del livello di Real, barça Ajax, come eravamo abituati a vedere.
    Questa situazione forse giustifica il carattere, diciamo così sperimentale della nostra formazione, nella quale sono assenti molti elementi di spicco e invece sono numerosi i 2006

    Calligaris
    Miconi Casani J Chiesa Castegnaro
    Stankovic Liserani Fois
    Scienza
    Colombo Esposito

    (Del Vecchio, Bordoni Milan Mocchetti A, Brezza Ceruti, Mocchetti R, Adamo)

    Come si vede sono presenti, sia nell’undici iniziale sia in panca, molti 2006

    Vittoria faticosissima e ottenuta anche con un po’ di fortuna.
    Anche qui problemi in difesa, anche comprensibili considerato che si è cambiato molto: ho sott’occhio la formazione dei 2005 che lo scorso anno affrontò il Milan in campionato: sono rimasti solo Liserani e Stankovic (ma va ricordato che lo scorso anno i 2005 avevano due squadre)

    Calligaris Miconi Casani, Diop, Colombo credo siano nuovi, Bordoni Chiesa e Brezza non so
    poi ci sono i 2006: conosco bene Jean Castegnaro, Scienza, Milan, i due Mocchetti, Ceruti.

    I 2006, quasi tutti entrati in formazione dall’inizio o successivamente, hanno fatto bene, ma pagavano evidentemente limiti atletici (un anno a questa età può contare molto).

    Voglio spendere due parole su Miconi, terzino destro che dovrebbe provenire dall’Udinese e dovrebbe addirittura essere un 2006.

    Se così fosse, saremmo di fronte a un’autentica promessa.

    Il ragazzo possiede una progressione irresistibile e una tecnica di primissimo ordine. E’ apparso deciso nei contrasti, dai quali spesso esce con la palla, in modo pulito e sontuoso nell’inserimento e negli appoggi.
    Se come sembra fosse un 2006 ci troveremmo, pur con tutte le cautele del caso di fronte a un elemento di grande interesse.

    Tra i 2005 già…noti, molto bene Stankovic e Espo (buon sangue…non mente) come pure Liserani. Pericoloso anche Adamo

    Curioso l’esperimento di Ceruti sulla fascia destra. In passato difensore centrale, con licenza di avanzare e …segnare, ha ottima proprietà di piede ed è stato schierato in una posizione insolitamente più avanzata e decentrata, dove comunque si è fatto valere.

    Ora vedremo se questo gruppo riuscirà ad avanzare nel torneo, ma per un giudizio più realistico bisognerà aspettare lo schieramento completo.

    Intanto osservatori fidati del torneo Quarenghi per 2006, vinto dal Milan che ci aveva in precedenza sconfitti 2-0 (con molto stupore mio), mi dicono che i rossoneri si sono molto rafforzati, ma il risultato è in qualche modo da ritenersi quasi …casuale, per le molte occasioni da rete sprecate dai nostri al termine di belle combinazioni. Speriamo

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  25. Leggo solo ora tutti gli ultimi commenti. Luciano, senza nulla togliere a nessuno, chi viene su questo blog, lo fa per leggere te. Penso che il tuo prezioso contributo sia essenziale. A chi dice di non commentare più perché si sente in contrasto con qualcun altro, dico che mi dispiace e capisco le difficoltà nel confronto sul web perché io stesso ne riscontro in moltissimi casi. Su chi esprime dissenso radicale con la visione calcistica e non solo di Luciano, che dire, non riesco a capire solo perché manifestare continuamente questo dissenso in maniera netta. È un blog, chi scrive lo fa secondo il suo pensiero e le sue idee, ci sta dire la propria ma non si può pensare che poi chi ha un blog debba passare tutto il tempo a difendersi da attacchi. Altrimenti ovvio che gli passi la voglia, diventa difficile se il clima è teso. Il calcio e l’Inter sono una passione, non un lavoro (per noi), siamo qui per condividerla, non per metterci in difficoltà e dividerci. Su cosa poi. Se Icardi gioca nell’Inter uno lo sostiene, se no, allora chi se ne frega. Il tifo per i nostri giocatori dovrebbe essere condiviso da tutti. Comunque Luciano io spero che scriverai il post sulla partita e che scriverai sul blog regolarmente. Penso che sia la cosa principale, senza nulla togliere al confronto nei commenti, ma penso che per tutti poter leggere i tuoi articoli è la ragione dell’esistenza del blog. Se no togliamo i commenti, quello che conta è continuare.

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    1. Perfetto Emiliano, credo sia importante mantenere il confronto tra opinioni diverse, tenendo come obbligo il rispetto reciproco.
      Essendo opinioni, non possono essere poste come verità.
      Se, qualche volta, qualcuno ha potuto avere l’impressione che vendessi le ie idee sul calcio come verità assolute, me ne scuso: si sarà trattato di una mia deficienza espositiva.

      Nel mondo là fuori non siamo più abituati a confrontare le idee: si trasforma tutto in una lotta personale, per dimostarre una sorta di potere sull’altro. Che questo blog sia un punto di riferimento rivoluzionario, in questo senso.

      Su Icardi, fossi la suo posto firmerei il prolungamento e farei di tutto per andare al Boca: la semifinale di Libertadores col River, è una cosa imperdibile.

      Carlo

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  26. Riproviamoci, per l’ennesima volta.

    Prima ero stato accusato da qualcuno di avere le idee che ho perché sono un pensionato (cioè, tra le righe, un inutile parassita. Ah…se si potessero eliminare). Io che non ho cambiato non dico le idee,(quelle si, a volte) ma i principi, i valori da quando ragazzino frequentavo la sezione PCI di via Tracia a San Siro e ammiravo gli operai che dopo una durissima giornata di lavoro venivano in sezione a studiare, seguendo l’invito di gramsci che aveva detto: abbiamo (noi, popolo italiano, ndr) bisogno di tutte le vostre conoscenze, della vostra istruzione, che cresccano le vostre competenze. Li ho imparato che la cultura è misura euilibrio, capacità di approfondimento, rifiuto delle facili certezze, rispetto dei ruoli e delle competenze.

    Sono valori fuori moda, che ho incrementato con gli studi classici, cercando di rubare ai più grandi uomini del passato qualcosa della loro profondità.
    In questo sono rimasto ‘uguale’ orgogliosamente incapace di adattarmi alla modernità, forse panche perché la senescenza è nemica dell’innovazione e del cambiamento. Soprattutto se in peggio.

    Poi sono stato accusato di voler essere un despota di questo blog.
    Ho sostenuto più volte che tutte le opinioni calcistiche sono valide, persino quelle di chi ritiene i 125 gol di Icardi ininfluenti nella valutazione del calciatore. A me sembrano abbastanza influenti, ma non c’è problema.
    Purché però siano opinioni, non giudizi di Dio, sentenze che sprezzantemente non tengono conto delle opinioni, discutibili a volte, di chi ne sa molto di più di noi semplici spettatori.

    Chiariti questi due punti (a me piace dialogare con chi rispetta il principio di professionalità, senza per questo rinunciare a pareri, opinioni anche critici) come dicevo, riproviamoci.

    Tra poco invio un post che ho adattato: l’avevo scritto per pubblicarlo prima della partita di Cagliari, naturalmente l’ho completato e integrato.

    Buona lettura a chi condivide l’impostazione di questo blog e i valori che lo ispirano

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    1. Spero che gli ultimi interventi, il mio e il tuo abbiano diciamo chiarito la situazione. Carlo, faccio il possibile per cercare sia di portare avanti il blog che la discussione e il confronto. Io penso e so che per chi scrive, può diventare difficile poi comunque anche gestire un dialogo dove magari si viene o ci si sente attaccati non tanto sui contenuti ma sul proprio orientamento e soprattutto in uno spazio che è reso pubblico, ma dove però l’apertura ai commenti non è “doverosa”, ma una opportunità in più. Più persone partecipano, più è importante e positivo per tutti, compreso chi scrive, però il confronto non può trasformarsi nella difesa da degli attacchi, altrimenti appunto tanto vale lasciare stare e poi è ovvio che molti, non solo Luciano (che peraltro scrive sul blog come autore principale e per cui poi accedono tutti gli utenti), si scoraggiano dal commentare.

      Detto tutto questo, aspetto il post. :)

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