Una bella Inter premia il lavoro di Conte, adesso la squadra va completata: Tottenham – Inter 1-1

Forse mai come questa estate, il calciomercato, che di per sé costituisce già un momento di “sofferenza” psicologica particolare del tifoso, sollecitato nell’epoca contemporanea da continui impulsi provenienti da ogni parte, è divenuto ragione di apprensione da parte dei tifosi nerazzurri.

Anche i più ragionevoli e miti, infine, devono riconoscere che siamo davanti a una situazione di blocco e di difficoltà oggettive, che a mio parere non dipendono evidentemente dalle capacità di chi nella nostra dirigenza è deputato a portare a termine le operazioni necessarie per definire la rosa in entrata e in uscita.

Tra le cause principali di questo blocco, è evidente, tiene banco soprattutto la questione relativa a Mauro Icardi.

Nel merito penso sia bene prendere atto, lo ribadisco, che di fatto il giocatore non rientra nei piani della società da mesi.

Valeva lo stesso per Radja Nainggolan (che io avrei tenuto, ma questo è solo il mio pensiero personale), che è passato al Cagliari esprimendo giustamente il suo rammarico (passare dall’Inter a un altro club costituisce sempre un “declassamento”, come dargli torto), e per il quale la società si è resa conto di non poter monetizzare senza dovere per forza inserire una minusvalenza in bilancio.

Sostenere altresì che i due giocatori, in particolare Mauro Icardi, che di fatto non gioca da mesi, si siano svalutati per le dichiarazioni di Marotta, secondo me costituisce un falso.

Si può imputare al limite una sola responsabilità al nostro dirigente, cioè quella di non avere affiancato in tutto e per tutto Luciano Spalletti, che nella pratica è stato l’uomo che, a suo rischio e pericolo, come dire, ha scelto di tenere fuori Icardi per il bene del gruppo, centrando l’obiettivo Champions in condizioni oggettivamente difficilissime.

Questo spero sia un merito che sarà riconosciuto a Luciano Spalletti da tutti: speriamo che Antonio Conte possa essere un upgrade rispetto al recente passato, ma il lavoro professionale e umano di Spalletti costituisce la base su cui costruire.

Meno chiara appare invece la situazione relativa Ivan Perisic, che ieri in campo contro il Tottenham nel ruolo di attaccante, ha offerto una buona prestazione.

È chiaro che la sua “bocciatura” nel ruolo di esterno sinistro, forse definitiva, forse no, desta qualche perplessità sul futuro e sulla sua permanenza in rosa.

A tale proposito pare comunque che sul mercato per quel ruolo si procederà con l’operazione in entrata del “nostro Biraghi dalla Fiorentina e in cui potrebbe rientrare Matteo Politano: è chiaro che si tratterebbe dell’arrivo nel caso di un buon giocatore di rendimento e “specialista” del ruolo, con la preferenza rispetto ad altri dettata anche dal fatto di essere cresciuto nelle nostre giovanili, ma non di una prima scelta.

Mancano a mio parere in ogni caso quattro acquisti: due attaccanti, un centrocampista, un esterno.

A questo punto l’arrivo dell’esterno, oltre quello di Biraghi, potrebbe essere legato alla permanenza oppure no di Ivan Perisic, ma molte situazioni sono legate tra di loro: non escludo ad esempio che alla fine si possa giungere a una maxi-operazione con la Roma che comprenda Mauro Icardi, Edin Dzeko e una terza contropartita.

Ma questa è solo una delle ipotesi.

Meriterebbe un intero capitolo a parte l’aspetto che vede ingerenze e scorrettezze palesi da parte di chi in Italia detiene il potere economico e politico e fa pesare situazioni di monopolio e di conflitto di interessi che non si sono risolte con calciopoli e che non potevano risolversi, è evidente, con la sola retrocessione in Serie B della Juventus.

Retrocessione per la quale, vale sempre bene la pena di ricordarlo, il club bianconero ha patteggiato, de facto rinunciando a difendersi.

In questo senso, per dire, l’opzione-Zapata non mi dispiacerebbe per il semplice fatto di lasciare la Juventus con il caratteristico “cerino” tra le mani.

Del resto le manovre nella direzione di prendere Lukaku da parte dei bianconeri sposteranno poco per quello che riguarda la composizione della loro squadra: il belga è forte, ma non è poi così più forte di Higuain oppure dello stesso Dybala.

Certo, le caratteristiche sono differenti, ma qualsiasi delle opzioni non toglie la Juventus dalla posizione egemone di assoluta favorita alla vittoria finale.

Anche perché non siamo solo noi ad avere evidenti difficoltà ad operare sul mercato, ma il problema coinvolge anche il Napoli e la Roma.

La stessa Atalanta ha problemi nel rinforzarsi (questo rende difficile arrivare a Zapata).

Il Milan resta un caso a parte: mi rifiuto di procedere in una analisi di quello che succede dall’altra parte dei navigli.

Diciamo che comunque come sempre hanno comprato moltissimo. Non vanno sottovalutati.

Eppure, mentre sul fronte calciomercato non ci sono notizie di rilievo, il campo continua a dare segnali che possiamo considerare come positivi.

Il risultato contro il Tottenham, consideriamo il pareggio finale (ma fa piacere poi avere vinto ai calci di rigore, importante la conferma di avere un portiere così forte come Handanovic) e la prestazione, devono sicuramente avere fatto piacere anche a un mister esigente come Antonio Conte.

Nonostante un organico in via di definizione, assenze dovute da ritardi nella preparazione e/o infortuni, nel corso di questo precampionato, abbiamo assistito a buone prestazione e una squadra che di partita in partita si è andata a conformare secondo le idee del suo allenatore, dimostrando grande carattere e quella “tigna” che si richiede, ma pure una organizzazione di gioco che dà segnali che sono quantomeno confortanti.

Il test di ieri era particolarmente probante.

Conosciamo bene l’avversario, perché lo abbiamo affrontato due volte nel corso della scorsa edizione della Champions League e perché è stato protagonista fino all’ultimo nella competizione.

Sono una squadra forte, che ha disputato l’ultima finale di Champions e che ieri si presentava per la prima volta davanti al proprio pubblico con l’organico al completo e alla vigilia del debutto in campionato. Quindi molto più avanti a noi per quello che riguarda la preparazione.

Inutile dire che avevamo contro tutto e quando dopo cinque minuti sono passati in vantaggio, ammetto che mi aspettavo il peggio.

E invece siamo subito “entrati” in partita: non dico che abbiamo dominato la gara, ma specialmente nel primo tempo, non abbiamo mai sofferto l’avversario e abbiamo piano piano cominciato a produrre gioco e affacciarci con regolarità nella loro metà campo.

Il lavoro degli esterni è quello fondamentale e mi sembra che ieri sia Candreva che Dalbert abbiano fatto bene.

Specialmente Antonio si sta esprimendo su quei livelli che conosciamo: parliamo di un giocatore importante.

Se non ci fossero dubbi sulla sua tenuta atletica e sulla sua intensità nei novanta minuti, lo potremmo considerare sicuramente come un “top” nel suo ruolo.

In questo momento si candida decisamente ad essere un titolare, pure perché Valentino Lazaro non è ancora chiaro che cosa possa dare a questa squadra e in quale posizione sul campo, né se arriverà un esterno dx.

Il lavoro sul versante destro è stata la cosa più interessante della gara, a parte l’azione del goal e la conferma che un paio dei nostri 2002, Sebastiano Esposito e Pirola, siano destinati, se lavoreranno duro, a fare cose importanti.

Sapevamo della intesa tra D’Ambrosio, schierato come terzino a destra e sempre tra i migliori in campo, e Candreva: l’intesa tra i due si è rafforzata su un’asse differente rispetto alla gestione-Spalletti (dove D’Ambrosio faceva l’esterno a destra e Candreva l’ala) e si è implementata nell’occasione con la presenza di Perisic, schierato punta, ma bravo ad allargarsi e sovrapporsi e scambiare all’occorrenza con Candreva.

Significativa un’azione in particolare che si è conclusa con un cross per Dalbert, bravo a andare poi a concludere a porta con un colpo di testa.

Ma Candreva si è fatto apprezzare per tutta la gara (è stato in campo quasi novanta minuti) per la intensità di gioco e la generosità nelle due fasi: forse l’arrivo di Antonio Conte lo ha definitivamente rigenerato, staremo a vedere.

Mi domando ancora se Ivan Perisic non possa fare lo stesso dall’altra parte, la mia idea resta che sì, può fare quel tipo di lavoro.

Ne ho accennato prima, cioè che non so se Antonio Conte ci abbia rinunciato del tutto, ma giustamente il giudizio finale spetta a lui che conosce il giocatore e che sa esattamente che cosa vuole.

Bene ancora Dalbert quindi e anche lo stesso Dimarco ha fatto bene per i venti-trenta minuti in cui è stato in campo. Così come è stata ottima la prova del solito de Vrij (meno bene Skriniar) e il fondamentale Brozovic, che è letteralmente l’ago della bilancia di questa squadra e un giocatore irrinunciabile nelle dinamiche del gioco e guidare il reparto centrale sia quando si tratta di contenere l’avversario che impostare l’azione, con il suo senso della posizione facile a dettare i movimenti per gli inserimenti dei compagni e già in maniera proficua, come dimostra il secondo goal in precampionato di Sensi.

Questo, tra le righe, è un altro merito incredibile di Luciano Spalletti.

In definitiva per cinquanta-sessanta minuti si è vista l’Inter fare meglio dell’avversario, a dispetto dello svantaggio iniziale, recuperato poi con un gran goal ancora di Stefano Sensi su un assist incredibile di Sebastiano Esposito, un ragazzo che stupisce sempre di più ad ogni uscita con la prima squadra.

Stupisce perché va ricordato sempre che ha solo 17 anni e che entra quest’anno a far parte della Primavera: è e resta una sorpresa per tutto quello che sta facendo vedere nel corso di questo precampionato.

Tra le altre note positive, la crescita di Gagliardini (in campo nei primi 45′) e il rientro di Politano, in campo nella ripresa, così come Barella.

Tra quelle negative, il calo fisico (inevitabile) nella seconda parte della ripresa, quando il Tottenham ha fatto valere la maggiore freschezza e dinamismo sul piano atletico e anche il maggiore tasso tecnico dei suoi “palleggiatori” sulla trequarti, ma la difesa ha tenuto e abbiamo chiuso con un giusto pareggio.

Per fare di più, è evidente, abbiamo bisogno di rinforzi, ma il lavoro fatto fino a questo momento promette bene (quindi va premiato) e la strada sembra essere giusta: si sente comunque una certa fiducia nell’allenatore e questo, a prescindere da tutto, è un elemento centrale e dopo le tante perplessità iniziali per la sua provenienza dalla Juventus e poi per qualche dichiarazione nella prima fase del ritiro che aveva fatto pensare già a una rottura con la dirigenza.

Si rema evidentemente tutti dalla stessa parte invece.

Anche se il mare è in tempesta e il viaggio sarà duro da portare a termine, per ora la nostra sembra una imbarcazione solida e non destinata a prendere acqua: con il giusto equipaggio possiamo arrivare molto lontano.

Emiliano D’Aniello

Foto: Sebastiano Esposito festeggia Stefano Sensi, dopo avergli servito l’assist decisivo in occasione del goal del pareggio nella sfida amichevole di Londra contro il Tottenham (fonte, Getty Images).

14 pensieri riguardo “Una bella Inter premia il lavoro di Conte, adesso la squadra va completata: Tottenham – Inter 1-1

  1. Bell’articolo, un riepilogo lucido della situazione attuale.
    Con Lautaro al posto di Perisic e Asa al posto di Dalbert è già una bella squadra.
    Concordo anche sulle esigenze di mercato, due attaccanti un centrocampista e un esterno. a patto che esca Perisic perchè con Lautaro 2 attaccanti esperti più Perisic Esposito lo rivedremmo solo il prossimo anno ed io invece ci punterei già quest’anno per la panchina e qualche stralcio di stagione durante infortuni o assenze varie.
    Ah, dimenticavo, anche io sono felice per Candreva e lo ritengo un Top, spesso ingiustamente criticato. Va detto però che a questi livelli l’involuzione psicologica è un torto del giocatore, di questo se ne deve fare carico lui e dimostrarsi più forte di testa, i numeri ce li ha tutti per fare ancora bene .

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    1. Su Candreva siamo tutti d’accordo. Nel ruolo è perfetto, è davvero un “top” per caratteristiche, le perplessità appunto sono sulla sua tenuta per l’intero campionato. Teoricamente D’Ambrosio occasionalmente è una delle alternative, anche se non di qualità per caratteristiche, mentre io ammetto di non saper giudicare Lazaro a questo punto. Non riesco ad inquadrarlo e non so se lì possa dare il contributo che gli si richiede.

      Dall’altra parte Dalbert-Biraghi potrebbero essere una soluzione, ma certo non di grande livello. Io esprimo ancora perplessità su Perisic: potrebbe anche essere lui a non voler fare quel tipo di lavoro. Non lo so.

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  2. Candreva a mio parere, risulta migliore per il ruolo che ha con conte. Tutta fascia, tanti polmoni e fatica. Un ruolo da gregario, quello che candreva è. Se gli si chiede di dare qualità negli ultimi 30 mt (come si faceva gli anni scorsi) palesa tutti i suoi limiti.
    Discorso simile per dalbert, in cui non dover pensare a diagonali e sovrapposizioni dovendo giocare a 5, e con tanto spazio soprattutto a seguito di cambi di campo, risulta estremamente piu semplice, ed un ruolo piu quantitativo e di corsa, che qualitativo.
    Ovvio, ci fossero giocatori con piu qualità e stesse capacità fisiche e di abnegazione, sarebbe meglio, ma gia ora sono due soluzioni sufficienti.

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  3. Perisic è un giocatore che ha bisogno di stimoli per giocare come sa (vedi mondiali in Russia) e da noi gli stimoli li ha persi per lo meno da 3 stagioni. Io personalmente detesto i giocatori che non riescono a trovare stimoli giocando per l’Internazionale FC, e se a questa motivazione già di per se sufficiente a sputare l’anima ogni singolo istante che si sta in campo si aggiunge qualche assegno a nove zeri ecco che mi diventa veramente insopportabile vederli ciondolare per il campo come se dovessero fare un piacere a chissà chi.
    Perisic andrà via e andrà via pure per pochi soldi. So di attirarmi un bel po di antipatie ma vedremo di quanto mi sbaglio.

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  4. Condivido più o meno tutte le opinioni, solo sarei meno severo nei confronti di Dalberto.
    Io l’ho bocciato fin da quando ho sentito il suo nome, ma in queste amichevoli mi pare stia crescendo di partita in partita e mi sembra che si senta a suo agio in questo ruolo.
    Correggetemi se dico fesserie, ma mi sembra che per 90 minuti riesca sempre a farsi trovare pronto in posizione tranne forse qualche volta nella fase difensiva (ma chiedo lumi su questo punto perché non sono sicurissimo di quello che affermo).
    Tecnicamente: anche qui io percepisco leggeri, graduali, ma continui progressi.

    Quindi mi trovo a rigettare le mie opinioni precedenti e vorrei vedere dove può arrivare davveri questo ragazzo.

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    1. Ovviamente il mio giudizio su Dalbert non è drastico e non è affatto una bocciatura. Peraltro gli riconosco di essersi sempre impegnato in questi due anni e se vedo l’impegno e la professionalità, non ho preclusione nei confronti di nessuno, ma lo valuto però comunque per quello che dà e riesce a dare sul campo. Segnali positivi per quello che sta dando (anche l’anno scorso ne aveva dati alcuni) ma ovviamente io non riesco a parlare di certezze. Conte ne sa sicuramente di più.

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      1. La serie A è un campionato difficile per la tattica esasperata di alcune squadre ma tecnicamente non ci sono tanti fenomeni fuori dallle 4-5 squadri maggiori. Un giocatore come Dalbert va bene per far rifiatare il titolare quando si incontrano almeno la metà delle squadre della serie A, ma in Champions deve giocare il meno possibile, appena si alzano i ritmi va in confusione, si fa spesso anticipare e saltare, è poco preciso nei passaggi facendo spesso partire dei contropiedi sanguinosi (come quello del gol di ieri, che non voglio dire che sia solo colpa sua perchè ha sbagliato un passaggio al limite dell’area della porta avversaria, ma ha fatto un passaggio talmente brutto, fuori misura come velocità che il nostro ha perso il pallone e loro sono ripartiti in contropiede e lui si trovava 40 mt piu avanti. Per carità capita, ma se sali di livello uno così ti fa danni spesso. Poi felice di sbagliarmi e dimostrare che non capisco niente di calcio e che faccio bene ad andare a lavorare per un misero stipendio, ma da uno costato 20ML mi aspetto molto ma molto di più . Per me un buon rincalzo, niente di più.

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  5. A me dalbert fa simpatia, però se ne parla come do 8b caso 8nano, non come un professionista pagato più di 20 milioni.
    Come rincalzo terrei asamoha.
    Così come Joao (che tecnicamente ha grandi mezzi, però gioca in pantofole).

    Mi avrebbe fatto piacere vedere pinamonti in questa pre-season : sono sicuro avrebbe conquistato tutti, come e più di Esposito.

    Sono curioso di vedere l’epilogo dell’affare lukaku e capire dove andrà milinkovic savic.

    Io continuo a sperare in Icardi all’Inter. Un chiarimento tra uomini sarebbe un epilogo molto interista. E anche molto educativo (invece dei messaggi livorosi che leggo spesso in rete ; la indignazione la riserverei per altre cose).

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  6. #DiCanio: “L’unica verità su Icardi è che le big europee, pur sapendo che è in vendita, non si sono presentate. E’ bomber fenomenale ma non vedo altre qualità. E’ uno che vuole che la squadra giochi solo per lui, se perde un contrasto rinuncia. Non può perdere altro tempo”

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  7. felice di sapere che Di Canio è un impiegato dell’Ufiffico acquisti dell’Inter, per cui tutte le richieste di altre società per nostri giocatori passano da lui.
    Poi concordo con lui: è solo un bomber fenomenale, ma non sa fare né il terzino né il portiere

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